Carro G a cassa metallica: la “provvida”
I carri tipo G a cassa metallica sono stati costruiti in 1345 unità fra il 1939 e il 1947.
Dotati di boccole a strisciamento in bagno d’olio, rappresentavano la versione specializzata dei carri F.
Sono stati costruiti secondo il tipico schema italiano: telaio corto, portellone unico centrale e tetto a spioventi. Mentre i carri F – molto più numerosi – erano attrezzati per il trasporto di vari tipi di merce (colli, fiori, animali) perchè dotati di prese d’aria laterali, i carri G erano a cassa quasi completamente chiusa. Le ultime unità in servizio regolare hanno circolato fino a fine anni ’80. Moltissimi carri G sono stati poi reimpiegati nel parco di servizio delle Ferrovie dello Stato, come magazzini ambulanti, uffici mobili o carri appoggio a treni soccorso o cantiere.
Due di questi, i carri G 260.583 e G 260.936, si trovano a Smistamento; il primo è stato restaurato e riportato nello schema di colore dei carri a servizio della «Provvida» mentre il secondo attende ancora il il suo turno per tornare ai fasti di un tempo.
«La Provvida» era l’antica cooperativa dei Ferrovieri; vendeva generi di ogni tipo: cibo, bevande, articoli per la pulizia, ecc. «La Provvida» era presente con alcuni spacci posti in grandi scali (come ad esempio Milano Porta Romana), che venivano riforniti con carri che si riconoscevano per la livrea grigio delta e la grande scritta gialla ombreggiata «La Provvida sulle rotaie». Questi carri venivano utilizzati anche per rifornire le piccole stazioni, prive di locali adibiti a tale scopo, vendendo i prodotti direttamente “a bordo”.
Oltre al carro di Milano Smistamento, a fine marzo 2017, in occasione della visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Pietrarsa per l’inaugurazione del Museo Nazionale Ferroviario restaurato, la Squadra Operativa dell’ARSMS ha realizzato la scritta «La Provvida sulle rotaie» su un carro con livrea rosso vagone.